La dimensione della tenerezza nell'affettività e sessualità
"Non abbiate paura della bontà e della tenerezza"
Papa Francesco
Scritto da Lara Maestri
Condividiamo le riflessioni emerse dall’incontro con un gruppo di giovani, i loro parroci e gli educatori, che stanno approfondendo il tema della “tenerezza”, in particolare rispetto all’affettività e sessualità. Affettività e sessualità sono due dimensioni importanti che accompagnano ogni persona dall’inizio alla fine della vita. Le relazioni con gli altri producono in noi sentimenti e, al tempo stesso, sono condizionate dai sentimenti che ogni persona ha in sé. Basti pensare a quanto il bagaglio di accumulato durante il giorno (gioie, soddisfazioni nel lavoro o nello studio, oppure delusioni,ferite, ecc..) condizioni le relazioni in famiglia. Una sana affettività avrà a che fare quindi con l’esercizio della conoscenza dei sentimenti che ci abitano, con la capacità di esprimerli, con la possibilità di gestirli e dominarli se ce ne fosse bisogno. La sessualità si colloca all’interno di questo orizzonte: in quanto maschi e femmine ci muoviamo nel mondo e nelle relazioni con delle specificità date dalla nostra identità di genere e dalle differenze neurofisiologiche determinate dall’appartenenza ad un determinato sesso biologico. Ciò che siamo è continuamente connesso ai sentimenti che proviamo. La tenerezza è quindi prima di tutto uno sguardo che scruta dentro di noi,che fa dialogare il nostro corpo (inteso come istinto, pulsioni) con i sentimenti e con la razionalità. Cosa sento? Cosa provo? Cosa ne penso? Quando queste tre dimensioni “cantano all’unisono” quello che si vive è come una carezza, che lascia con sé un ricordo prezioso. La tenerezza verso l’altro è uno sguardo attento e non giudicante, che sa costruire sulle reciproche differenze; differenze che diventano ricchezza se sono coltivate nell’ascolto, nel rispetto,con empatia,con fiducia,con progettualità. Un buon ascolto in coppia è un ascolto “a quattro orecchie”, dove prima di decidere o sentenziare si condividono bisogni, ferite, sogni, aspettative e tutto ciò che appartiene alla profondità dei vissuti. Il rispetto ha a che fare non solo con la sfera del comportamento, per cui ci si comporta in maniera rispettosa, ma parte dal presupposto che l’altro non è sbagliato, solo diverso, quindi può vedere le cose in modo diverso da me e può di conseguenza agire in modo diverso da me,questo non significa che stia sbagliando. L’empatia diviene quindi indispensabile per colmare il vuoto che può creare la diversità, per progettare insieme (altrimenti si rimane fermi) un cammino dove la fiducia (in mé stesso, nell’altro, nel progetto che abbiamo) dia sempre colore a tutte le altre dimensioni. Ecco quindi che le parole chiave, fissate da ragazzi ed educatori sul brainstorming, diventano i “segnali stradali” da fissare ed osservare durante il bellissimo viaggio che è una storia d’amore.
La dimensione della tenerezza nell'affettività e sessualità
"Non abbiate paura della bontà e della tenerezza"
Papa Francesco
Scritto da Lara Maestri
Condividiamo le riflessioni emerse dall’incontro con un gruppo di giovani, i loro parroci e gli educatori, che stanno approfondendo il tema della “tenerezza”, in particolare rispetto all’affettività e sessualità. Affettività e sessualità sono due dimensioni importanti che accompagnano ogni persona dall’inizio alla fine della vita. Le relazioni con gli altri producono in noi sentimenti e, al tempo stesso, sono condizionate dai sentimenti che ogni persona ha in sé. Basti pensare a quanto il bagaglio di accumulato durante il giorno (gioie, soddisfazioni nel lavoro o nello studio, oppure delusioni,ferite, ecc..) condizioni le relazioni in famiglia. Una sana affettività avrà a che fare quindi con l’esercizio della conoscenza dei sentimenti che ci abitano, con la capacità di esprimerli, con la possibilità di gestirli e dominarli se ce ne fosse bisogno. La sessualità si colloca all’interno di questo orizzonte: in quanto maschi e femmine ci muoviamo nel mondo e nelle relazioni con delle specificità date dalla nostra identità di genere e dalle differenze neurofisiologiche determinate dall’appartenenza ad un determinato sesso biologico. Ciò che siamo è continuamente connesso ai sentimenti che proviamo. La tenerezza è quindi prima di tutto uno sguardo che scruta dentro di noi,che fa dialogare il nostro corpo (inteso come istinto, pulsioni) con i sentimenti e con la razionalità. Cosa sento? Cosa provo? Cosa ne penso? Quando queste tre dimensioni “cantano all’unisono” quello che si vive è come una carezza, che lascia con sé un ricordo prezioso. La tenerezza verso l’altro è uno sguardo attento e non giudicante, che sa costruire sulle reciproche differenze; differenze che diventano ricchezza se sono coltivate nell’ascolto, nel rispetto,con empatia,con fiducia,con progettualità. Un buon ascolto in coppia è un ascolto “a quattro orecchie”, dove prima di decidere o sentenziare si condividono bisogni, ferite, sogni, aspettative e tutto ciò che appartiene alla profondità dei vissuti. Il rispetto ha a che fare non solo con la sfera del comportamento, per cui ci si comporta in maniera rispettosa, ma parte dal presupposto che l’altro non è sbagliato, solo diverso, quindi può vedere le cose in modo diverso da me e può di conseguenza agire in modo diverso da me,questo non significa che stia sbagliando. L’empatia diviene quindi indispensabile per colmare il vuoto che può creare la diversità, per progettare insieme (altrimenti si rimane fermi) un cammino dove la fiducia (in mé stesso, nell’altro, nel progetto che abbiamo) dia sempre colore a tutte le altre dimensioni. Ecco quindi che le parole chiave, fissate da ragazzi ed educatori sul brainstorming, diventano i “segnali stradali” da fissare ed osservare durante il bellissimo viaggio che è una storia d’amore.